“Non faccia mai la DONAZIONE”: il notaio svela il segreto legale-fiscale I Se ti beccano sei finito: tutela gli eredi, restano senza soldi in un niente

No donazione illustrazione (Canva foto) - insolenzadir2d2.it
Il consiglio del notaio che può cambiare il destino di un’eredità: non fare mai una donazione, ecco perché.
Quando si parla di donazioni, si pensa subito a un gesto generoso, spesso tra familiari, per trasmettere un bene senza attendere la successione. Eppure, dietro questo atto di apparente semplicità si nasconde una trama giuridica che può diventare estremamente complessa, e a volte pericolosa per chi riceve.
Non è raro, infatti, che chi riceve una donazione scopra troppo tardi di essere in una posizione più fragile di quanto immaginasse.
Nel momento in cui un bene viene donato, si potrebbe pensare che il passaggio di proprietà sia definitivo e inattaccabile.
Tuttavia, esistono vincoli e diritti protetti dalla legge che, in determinati casi, possono mettere in discussione quel trasferimento anche a distanza di molti anni. Il rischio non si limita al donatario: anche chi acquista successivamente un bene di provenienza donativa può essere trascinato in una vicenda giudiziaria.
I rischi della donazione
Ciò che rende la questione ancora più delicata è che queste implicazioni sono spesso poco conosciute da chi decide di effettuare una donazione. In apparenza, tutto sembra in ordine: un atto pubblico davanti al notaio, con le dovute firme e testimoni. Ma il pericolo legale può rimanere latente per anni, pronto a riemergere nel momento più inaspettato: alla morte del donante.
È proprio per questi motivi che molti notai, nel rispetto del loro ruolo di garanti della legalità, mettono in guardia chi intende compiere questo tipo di atto. Non si tratta di un divieto, né di un’opposizione ideologica alla donazione. Si tratta, piuttosto, di un obbligo professionale: informare, spiegare e far riflettere prima che sia troppo tardi.

Perché la donazione può diventare un problema legale
Il principale nodo critico riguarda la tutela degli eredi legittimari, ovvero quelle persone — figli, coniuge, genitori — a cui la legge riserva comunque una quota del patrimonio del defunto. Le donazioni effettuate in vita dal donante vengono considerate come anticipo sulla futura eredità. Se queste ledono i diritti dei legittimari, questi possono far valere l’azione di riduzione o l’azione di restituzione nei confronti del donatario o persino dei successivi acquirenti.
Secondo quanto riportato da La Legge per Tutti, questa instabilità rende molto rischioso l’acquisto di un immobile donato, almeno finché non siano trascorsi 20 anni dalla trascrizione dell’atto o 10 anni dalla morte del donante. In questo scenario, è il notaio stesso a dover informare l’acquirente del rischio, perché il bene potrebbe non essere “al sicuro” e l’intera operazione potrebbe rivelarsi nulla o costringere alla restituzione. In più, molte banche rifiutano di concedere mutui su immobili donati proprio per questi motivi.