“Se te ne vai via, ti diamo 10 mila euro”: ufficiale il BONUS TRASFERIMENTO I Lo Stato ti dà la buonuscita se fai le valigie e sloggi subito

10 mila euro per trasferimento illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Se te ne vai ti pagano 10mila euro: lo Stato annuncia il nuovo bonus per chi cambia casa e lavoro nel 2025.
Non è una provocazione e neppure una trovata pubblicitaria. C’è davvero chi, nel 2025, potrà ricevere fino a 10.000 euro per lasciare la propria città e cominciare una nuova vita altrove. L’incentivo non arriva da un’azienda privata, ma direttamente dallo Stato, e ha già suscitato grande interesse tra i lavoratori in cerca di stabilità e di nuove opportunità.
L’idea può sembrare paradossale: ti pagano per trasferirti. Ma dietro questa proposta c’è una precisa strategia economica e occupazionale. Il sistema premia chi decide di spostarsi, assumendosi l’onere di un cambiamento radicale, per contribuire alla crescita di territori diversi da quello di origine. Un incentivo pensato per facilitare la mobilità e sostenere chi accetta una sfida lavorativa fuori zona.
Molti si chiedono se si tratti di una misura temporanea o di un contributo simbolico. In realtà, l’ammontare massimo dell’agevolazione può arrivare a cifre consistenti, e non si tratta di una tantum. Il vantaggio è concreto, strutturato, e legato a criteri ben precisi che regolano l’accesso al beneficio. Le prime indicazioni ufficiali sono già state pubblicate.
Non è solo un incentivo economico: questa iniziativa mira anche a ridurre il peso delle spese abitative per chi è costretto a ricominciare in un luogo nuovo. Un supporto utile per fronteggiare affitti alti, spostamenti logistici e i costi nascosti legati a un trasloco.
Come funziona il nuovo Bonus Trasferimento
La misura è parte integrante della Legge di Bilancio 2025 e si rivolge a chi firma un contratto a tempo indeterminato nel corso dell’anno. Secondo quanto chiarito nella circolare n. 4/2025 dell’Agenzia delle Entrate, i datori di lavoro potranno riconoscere un rimborso fino a 5.000 euro l’anno per due anni, destinati a coprire le spese di affitto o manutenzione della casa nel nuovo Comune di residenza.
Per accedere al bonus, è necessario aver percepito nel 2024 un reddito da lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro, ed essere disposti a trasferirsi in un Comune distante oltre 100 chilometri da quello precedente. Come specifica Brocardi, il rimborso è alternativo alle detrazioni fiscali per le stesse spese, ma se queste non sono totalmente coperte, è possibile detrarre la parte restante. La somma erogata dal datore di lavoro è esentasse e non concorre alla formazione del reddito.

Rimborso esentasse per chi si sposta di almeno 100 km
Chi soddisfa tutti i requisiti previsti potrà quindi beneficiare del bonus fino a 10.000 euro complessivi, ripartiti su due annualità. L’obiettivo dichiarato è sostenere i lavoratori che scelgono la stabilità di un contratto a tempo indeterminato anche lontano da casa, rendendo meno oneroso l’impatto economico del trasferimento.
Il beneficio non è cumulabile con altri incentivi edilizi, ma si può utilizzare in modo complementare. Le somme ricevute non ostacolano, ad esempio, l’accesso a bonus ristrutturazione o detrazioni parziali se il rimborso non copre l’intero importo speso. La valutazione, caso per caso, sarà fondamentale al momento della dichiarazione dei redditi 2026.