ULTIM’ORA GARLASCO, lo hanno inchiodato: il testimone fa crollare le certezze costruite in 15 anni | Gli avvocati al lavoro da giorni per niente

Delitto Garlasco

Delitto Garlasco breaking news (screenshot Mediaset Infinity/YouTube) - insolenzadir2d2.it

Lo hanno inchiodato: nuova svolta inaspettata nel “caso Garlasco”, il testimone fa crollare le certezze costruite in 15 anni.

Per anni, il caso Garlasco sembrava destinato a rimanere congelato tra certezze processuali e verità consolidate. Eppure, qualcosa si è incrinato. Nelle ultime ore, dettagli rimasti in ombra per quasi due decenni stanno riemergendo con forza sorprendente, riscrivendo lo scenario conosciuto dell’omicidio di Chiara Poggi.

Non si tratta solo di nuove tecnologie o approfondimenti forensi, ma di un cambiamento di prospettiva che scuote anche le fondamenta dell’impianto accusatorio.

L’atmosfera attorno all’inchiesta è diventata di nuovo tesa. I legali, mobilitati da giorni nel timore di un nuovo sviluppo, si trovano ora davanti a una situazione che potrebbe mettere in discussione il lavoro svolto finora.

Le voci che circolano negli ambienti giudiziari parlano di una svolta, di un elemento capace di riaprire il confronto tra prove storiche e nuove interpretazioni. Ma cosa ha davvero riacceso l’interesse degli inquirenti?

Svolta inattesa nel caso Garlasco

Il nome che ricorre è sempre lo stesso, quello che era già emerso nel 2017 ma che sembrava essere stato archiviato definitivamente. E ora, a distanza di diciotto anni dal delitto, torna al centro dell’attenzione. Non per decisioni impulsive, ma per nuovi accertamenti tecnico-scientifici che puntano su un dettaglio in apparenza marginale, eppure oggi considerato con tutt’altra importanza.

Radio Radio, nel riportare l’intervento della criminologa Roberta Bruzzone, ha dato risalto a un particolare che finora era rimasto nell’ombra. Si tratta di un elemento che, se confermato, potrebbe minare completamente le precedenti ricostruzioni. Un’impronta, un contatto, una presenza: ciò che sembrava irrilevante ora diventa un nodo cruciale dell’indagine.

Scena del crimine
Scena del crimine illustrazione (Canva foto) – insolenzadir2d2.it

La procura riapre tutto: il DNA e quell’impronta vicino al corpo

Secondo quanto emerso dai nuovi accertamenti, la Procura di Pavia ha deciso di riaprire l’inchiesta, indirizzando l’attenzione su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Già indagato e poi scagionato nel 2017, Sempio si trova ora al centro di una nuova valutazione giudiziaria, alla luce di tracce di DNA maschile rinvenute sotto le unghie della vittima e rese finalmente analizzabili dai recenti sviluppi scientifici.

Oltre al DNA, al centro del caso c’è un’altra prova mai davvero scomparsa: un’impronta digitale trovata accanto al corpo di Chiara. All’epoca ritenuta non utile perché troppo debole, oggi, con le tecniche moderne e una diversa lettura del contesto, assume una valenza diversa. È questa la vera novità che ha riaperto l’indagine: non nuove prove, ma un nuovo modo di interpretare quelle già esistenti. E ora, chi pensava di aver chiuso per sempre il capitolo Garlasco, dovrà ricominciare da capo.