14 anni di copertura, lo Stato ti lascia lo stipendio pieno per stare a casa | Praticamente è il nuovo reddito di cittadinanza
Uomo su divano e soldi (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
La misura che permette di ricevere lo stipendio restando a casa: cosa cambia nella manovra 2026 in merito a questa voce.
Restare a casa, ricevere lo stipendio e non perdere il lavoro. No, non è uno slogan né un sogno a occhi aperti. È qualcosa che sta scritto nero su bianco ed è previsto dalla legge e che, a conti fatti, può essere per molte famiglie italiane una vera seconda occasione economica.
Si tratta di uno di quei casi rarissimi in cui lo Stato paga per farti restare a casa. Sì, davvero. Per chi si ricorda il clamore del reddito di cittadinanza, questa misura potrebbe sembrarne una versione “pulita” e più mirata.
Non si tratta di un sussidio scollegato dal lavoro, ma di tempo retribuito e garantito per chi ha queste caratteristiche. Un tempo che lo Stato ti concede – e ti paga – per restare presente, per rallentare un po’, per seguire casa, scuola, vita.
La cosa sorprendente è che non ne parla quasi nessuno, eppure la misura c’è. È scritta, è ufficiale, e ora una nuova versione è in bozza. E vale per tantissimi lavoratori: per chi si trova alle prese con la crescita, con i pomeriggi complicati, le influenze dell’inverno, gli imprevisti che non finiscono mai.
Pausa importante
Per tanti, è un modo per respirare. Per altri, forse, una possibilità concreta per rientrare in equilibrio. Non è un aiuto “una tantum”, non è un assegno o un bonus a sorpresa. È qualcosa di più strutturato: un diritto.
Uno spazio di tempo “protetto”, durante il quale puoi assentarti dal lavoro, ma senza dover rinunciare allo stipendio. Una pausa pagata, concessa con regole chiare e dentro un quadro normativo ben definito. E il bello è che, a quanto pare, si allarga ancora.

Un cambiamento che non tutti hanno notato
La misura di cui si parla è contenuta nella bozza della manovra economica 2026 e riguarda proprio il congedo parentale. Finora si poteva chiedere fino ai 12 anni del figlio, ma adesso – se la norma sarà confermata – il limite salirà a 14 anni. Significa che si potrà restare a casa con i propri figli anche quando iniziano le medie, quando il bisogno di presenza è ancora forte, ma spesso ignorato.
Non solo: il diritto all’astensione per malattia del figlio verrà raddoppiato, passando da cinque a dieci giorni all’anno per ogni genitore, da utilizzare in modo alternato per ogni figlio tra i 3 e i 14 anni. Il congedo retribuito coprirà il 30% dello stipendio per diversi mesi, con una finestra all’80% per tre mesi. È tutto previsto – come riportato da Fanpage.it – all’interno del decreto legislativo già in fase di aggiornamento. Una misura silenziosa, ma che potrebbe cambiare il presente di moltissime famiglie.
